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Per 12 minori stranieri non accompagnati il futuro inizia dalla formazione al lavoro

Per 12 minori stranieri non accompagnati il futuro inizia dalla formazione al lavoro

A soli 14 anni è partito dal suo villaggio in Pakistan con il chiaro mandato familiare di costruire un futuro migliore per i numerosi fratelli e sorelle. Nello zaino tanti buoni propositi e un debito di 8mila euro per un viaggio lungo, faticoso e pericoloso lungo la rotta balcanica. A Modena è arrivato due anni dopo, nel settembre del 2021. Accolto nel Sistema di accoglienza ed integrazione dei Minori stranieri non accompagnati del Comune, si è subito impegnato tanto: due corsi di alfabetizzazione per superare la barriera linguistica frequenta e attività di volontariato nel tempo libero. Un impegno riconosciuto dagli operatori dei Servizi sociali che, all’avvicinarsi della maggiore età, che segna la fine dell’accoglienza in comunità, per consentirgli di affacciarsi al mondo del lavoro con maggiori competenze gli propongono di scommettere sul corso di formazione teorico-pratico per minori stranieri non accompagnati, nell’ambito di un progetto sperimentale promosso dal Comune di Modena, Prefettura e Ministero dell’Interno. Il progetto inoltre è stato realizzato grazie al coinvolgimento della Regione Emilia-Romagna e dell’ente di formazione accreditato Edseg Città dei ragazzi.

Il corso della Scuola edile della provincia si è svolto da ottobre a dicembre: 172 ore tra gli spazi interni ed esterni della struttura di via dei Tipografi, di cui alcune trascorse sui banchi per assimilare nozioni di sicurezza sul lavoro, tecnologie dei materiali e gestione del cantiere; le restanti tra gesso e cazzuola per imparare l’arte muraria: dall’applicazione del cappotto termico alle finiture di interni.

Al temine del corso il presidente della Scuola edile Alessandro Dondi e la dirigente dei Servizi sociali Barbara Papotti hanno consegnato ad Alì e agli altri 11 ragazzi, l’attestato di “Addetto alle lavorazioni di cantiere” e dopo poche settimane sono arrivate anche le prime chiamate da parte di imprese locali interessate.

È infatti molto forte la richiesta di personale in un settore, quello dell’edilizia, dove le condizioni di lavoro stanno rapidamente cambiando sotto la spinta dell’innovazione tecnologica e della sostenibilità energetica, ma che ha ancora un livello di appetibilità molto basso presso le giovani generazioni.

Diverse quindi le opportunità di lavoro che si aprono per i ragazzi che hanno frequentato il corso e che si potranno concretizzare in assunzioni al compimento dei 18 anni. Tra loro ci sono giovanissimi provenienti dall’Albania fuggiti dalla povertà e dall’arretratezza delle campagne, talvolta con storie familiari segnate da abbandoni, alcolismo e violenze, in altri casi hanno sulle spalle la responsabilità di dover provvedere ai familiari. Del gruppo fanno parte giovani pakistani, marocchini e tunisini che per un futuro migliore hanno affrontato, poco più che bambini, la rotta del Mediterraneo su imbarcazioni fatiscenti ed esposti a gravi rischi.

“La maggior parte di loro ha una grande voglia di riscatto, ma hanno anche bisogno di un sistema capace di accoglierli e sostenerli per aiutarli a diventare parte attiva della comunità”, sottolinea il sindaco Gian Carlo Muzzarelli. “La legge – continua Muzzarelli – ci chiede di dare loro un alloggio e di occuparcene fino alla maggior età. E dopo? Non possiamo limitarci a sperare che non vadano ad alimentare un universo sommerso ai margini della legalità. Dobbiamo dare a questi ragazzi la possibilità di un futuro onesto, di diventare una risorsa per la nostra comunità: favorire l’ingresso nel mercato del lavoro è un passo decisivo nel loro percorso di inclusione e integrazione, oltre che per evitare fenomeni di devianza”.

Il progetto modenese si colloca nell’ambito del Protocollo d’intesa per favorire l’inserimento socio-lavorativo di richiedenti e titolari di protezione internazionale e altri cittadini stranieri in condizione di vulnerabilità, stipulato tra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il Ministero dell’Interno e Ance Associazione nazionale costruttori edili, Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil. Per sostenere l’integrazione attraverso il lavoro, offrendo un’importante occasione formativa, a Modena l’accordo è stato recepito attraverso la sottoscrizione del Protocollo d’intesa tra Prefettura, Comune, Regione Emilia-Romagna, Edseg Città dei Ragazzi, Scuola edile della provincia di Modena e Ance impegnata ad offrire opportunità di lavoro in regolarità e sicurezza.