Confesercenti Modena commenta i dati che si riferiscono a oltre 200 imprese di Modena e Provincia relativi alla settimana, appena conclusa, delle vendite natalizie. Il 50% degli intervistati, imprese del commercio di Modena e provincia, ha dichiarato vendite stabili rispetto allo scorso anno mentre il 26% in aumento rispetto al 2021.
Un dato che conferma i risultati del primo sondaggio effettuato durante il primo weekend dello shopping natalizio in cui emergeva una situazione di sostanziale stabilità rispetto all’anno scorso. Dati che confermano il desiderio dei modenesi di tornare a fare acquisti nei negozi e di festeggiare le festività nonostante le difficoltà che, sia le imprese che i consumatori, stanno attraversando, tra caro energia e inflazione alle stelle.
Il bilancio di Confesercenti Modena: i dati e i prodotti più venduti
E’ il settore che ogni anno riesce ad aggiudicarsi il primo posto per quanto riguarda le vendite. Si tratta del settore alimentare che registra vendite mediamente stabili con alcuni esercizi che riportano aumenti anche del 20% per quanto riguarda i prodotti della tradizione per il pranzo di Natale. Infatti, la scelta prediletta dei modenesi è la carne, in particolare quella per la preparazione del brodo, seguita da zampone e cotechino che restano i prodotti più venduti. Bene anche i prodotti di alta gastronomia ed una conferma per panettoni e pandori.
Dati positivi anche per il settore dell’abbigliamento: il 76% delle imprese segnala vendite stabili o in aumento (+5%) e dove i regali scelti dai modenesi sono stati: scarpe, borse oppure accessori come cappelli, sciarpe, guanti. Bene la richiesta di maglie sia da uomo che da donna mentre per i capispalla si attende l’ormai prossima data di avvio dei saldi invernali. Buona la tenuta con punte al rialzo anche per il settore dei libri (+5%), con libri per ragazzi, romanzi, gialli e libri di cucina tra i più venduti. In calo invece la vendita di guida turistiche.
Bene anche le vendite di profumi e gioielli con un aumento del 5%. Tra i gioielli la scelta è ricaduta per la maggiori parte in manufatti in argento, in calo invece la vendita di orologi. Stabile anche il settore dei giocattoli dove i giochi da tavolo rimangono uno dei prodotti più venduti per queste festività.
In leggero calo rispetto allo scorso anno la vendite dei settori di tecnologia ed elettronica che segnano una flessione delle vendite del 5%, dovuto soprattutto al Black Friday che ha anticipato per molti consumatori l’acquisto di regali di Natale. Stabili invece gli elettrodomestici, tra i prodotti più venduti grandi elettrodomestici come lavatrici e lavastoviglie.
Il sondaggio ha rilevato anche dati positivi per quanto riguarda il settore della ristorazione. L’88% degli intervistati registra prenotazioni stabili o in aumento rispetto allo scorso anno. Un settore, quello della ristorazione che riesce a “mettersi alle spalle” il periodo buio della pandemia, ripartendo alla grande con il ritorno delle cena aziendali che, soprattutto nel periodo pre-natalizio erano quasi del tutto assenti nello scorso Natale. I modenesi hanno ritrovato il desiderio di convivialità anche nelle giornate delle festività Natale e S. Stefano con un quasi tutto esaurito nei ristoranti della provincia di Modena.
Per le prenotazioni di San Silvestro si rileva un incremento rispetto allo scorso anno anche se, finora, non si registra il sold out, questo da imputare al fatto che molti modenesi hanno preferito una breve vacanza, in Appennino o sulle Alpi o addirittura all’estero.
Proprio per quanto riguarda le vacanze, Confesercenti Modena ha effettuato anche un focus sulle agenzie di viaggio. I dati che emergono sono molto positivi (grazie alla fine delle restrizioni causate dal Covid) con un incremento delle prenotazioni rispetto agli anni precedenti che arriva a punte del 20%, anche se ancora al di sotto del 19% rispetto alle prenotazioni del periodo pre-pandemico. Tra le destinazioni preferite dei modenesi, le capitali europee: Parigi, Londra mentre Mar Rosso, Kenya e Maldive per le mete internazionali. Bene la montagna, sia in Appennino che nell’arco alpino dove si registra il tutto esaurito fino al 2 gennaio.
“Il test delle vendite natalizie – commenta Marco Poggi, Responsabile delle Politiche Associative – è importante per valutare lo stato di salute dei consumi e possiamo dire che è stato superato. Dato non scontato in quanto sulle vendite pesavano incertezze quali il caro energia e ll’ inflazione a due cifre che ha ridotto il potere di acquisto dei consumatori per i regali natalizi. Un segnale dunque positivo per le vendite del periodo delle festività e per la ripresa del settore del turismo e della ristorazione. L’auspicio ora è che questo trend si confermi anche nei prossimi mesi”.