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Sanità regionale Emilia-Romagna in rosso per 900 milioni. Bevilacqua (Ugl): “Lo Stato faccia la sua parte”

Sanità regionale Emilia-Romagna in rosso per 900 milioni.  Bevilacqua (Ugl): “Lo Stato faccia la sua parte”Le Ausl dell’Emilia-Romagna prevedono un bilancio potenzialmente in rosso che oscilla complessivamente tra gli 800 e i 900 milioni di euro. Un deficit record che si giustifica per le spese straordinarie di gestione Covid per gli ultimi due esercizi ancora non rimborsate e costi dell’energia alle stelle, mediamente triplicati.
La cifra è confermata ed è stata dibattuta in assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna.

“Il bilancio in passivo delle Asl verrà integrato da fondi Regione, lo ha annunciato lo stesso assessore Donini, anche attingendo a  risorse straordinarie o utilizzando accantonamenti e residui di bilancio. La statistica ci ricorda che  per il terzo anno consecutivo, ed è il periodo della pandemia da Coronavirus, per garantire un difficile pareggio di bilancio della sanità pubblica si deve ricorrere ad una gestione di  emergenza economica. Chiaro che continuare così sarà sempre più difficile e soprattutto si devono ridurre i fondi che sarebbero stati utili per altri progetti, altre iniziative”: afferma in una nota Tullia Bevilacqua, segretario regionale dell’Ugl dell’Emilia-Romagna.

“Come sindacato siamo  preoccupati non soltanto  per la tenuta del sistema, ma anche per i piani di rilancio della sanità pubblica che prevedevano precisi investimenti in uomini e mezzi, stabilizzazione del personale precario e rafforzamento e l’espansione dei presidi territoriali ed ospedalieri in Emilia-Romagna”: aggiunge  ancora Tullia Bevilacqua.

“Nel triennio della pandemia – ricorda il segretario regionale dell’Ugl dell’Emilia-Romagna – sono stati assunti professionisti per curare le persone  e per integrare il personale in uscita pensionistica: medici, infermieri e operatori sanitario. Ad oggi ci sono alcune migliaia di dipendenti in servizio a tempo determinato e molti attendono una conferma o un’interruzione del contratto in scadenza il 31 dicembre 2022. Con questo disavanzo complessivo di 900 milioni è chiaro che continuare a garantire il rinnovo dei contratti in sanità  diventa più difficile”.

L’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini ha assicurato che il prossimo bilancio chiuderà in pareggio, ma serviranno “i salti mortali”.

“Nonostante gli appelli delle parti sociali, incluso il nostro sindacato, il precedente Governo ha sempre destinando risorse finanziarie insufficienti per la sanità pubblica e oltretutto con il criterio della ripartizione su base demografica e non dimensionata sulle spese effettivamente sostenute dalle regioni per garantire i servizi. Tocca al nuovo Governo garantire le risorse promesse. Per l’Emilia-Romagna, tanto per avere un’idea, non è stata ancora non rimborsata la spesa Covid del 2022, con l’anno ormai concluso, pari a 440 milioni di euro. Il pressing delle Regioni e dell’Emilia-Romagna dovrà essere incessante per portare a casa le risorse previste. E soprattutto dovremo –  enti locali e parti sociali – fare fronte comune per garantire i diritti e le tutele del personale sanitario che in questo triennio ha sopportato i sacrifici più duri per garantire ai cittadini un servizio essenziale”: auspica e conclude il segretario regionale dell’Ugl dell’Emilia-Romagna, Tullia Bevilacqua.