Home Modena Con “Nati dopo l’89” Modena ricorda la caduta del Muro di Berlino

Con “Nati dopo l’89” Modena ricorda la caduta del Muro di Berlino

Con “Nati dopo l’89” Modena ricorda la caduta del Muro di Berlino
alcune delle immagini in mostra

A più di trent’anni dalla caduta del Muro di Berlino, Modena ricorda quel momento storico, il 9 novembre 1989, con una mostra fotografica allestita in Galleria Europa, in piazza Grande, dove è conservato anche un frammento del Muro.

La mostra, visitabile da giovedì 10 novembre, è dedicata ai “Nati dopo l’89” e propone i ritratti fotografici e le storie di venti giovani incontrati in quattro città dal giornalista Matteo Tacconi e dal fotografo Ignacio María Coccia in viaggio tra Dresda, Bonn, Trieste e Bari. L’iniziativa è di Goethe-Institut Italia, con la collaborazione di Goethe-Institut Bonn e Goethe-Institut Dresden, ed è proposta in occasione dell’Anno europeo dei giovani da Europe Direct del Comune di Modena con l’Associazione culturale italo tedesca (Acit, Accademia della crucca) in collaborazione con il Movimento federalista europeo e il Centro di Documentazione e Ricerche sull’Unione europea di Unimore.
Un momento inaugurale è in programma sabato 12 novembre, alle 11, con l’intervento di Anna Maria Lucà Morandi, assessora all’Europa e alla Cooperazione internazionale, e di Iris Faigle, presidente di Acit – Accademia della crucca, mentre mercoledì 7 dicembre (alle 18) è in programma la presentazione del libro di Antonio Missiroli, docente a Sciences Po-Parigi e alla Johns Hopkins University, “L’ Europa come potenza. Diplomazia, sicurezza e difesa” (editore Il Mulino). La mostra si può visitare fino al 17 dicembre negli orari di apertura della Galleria: dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13, al lunedì e al giovedì anche dalle 14 alle 18.
In oltre trent’anni Germania ed Europa sono profondamente cambiate. La Germania si è unificata, l’Europa è più grande, molte frontiere sono state cancellate dalla storia, altre sono tornate. E abbiamo un’unica moneta. Cosa pensano di questa rivoluzione i giovani tedeschi e italiani nati dopo la caduta del Muro? Che impatto ha sulle loro vite? Nella mostra venti giovani provano a dare una risposta: accanto ai ritratti ci sono brevi storie-interviste.
Alla fine del percorso, osservate le foto e letti i testi, emerge, come spiegano i promotori, il ritratto della generazione post ’89: “Ha una percezione diversa del crollo del Muro – evento sempre vicino per i tedeschi, sfumato per gli italiani – ma trova una chiara superficie di contatto nell’Europa, giudicata irrinunciabile, e nell’attenzione crescente per le grandi questioni climatiche”.
Tacconi e Coccia hanno lasciato ai ragazzi la scelta del luogo dove essere intervistati e fotografati, per metterli a proprio agio e superare l’imbarazzo che un microfono o una macchina fotografica possono a volte generare. Gli spazi universitari, i bar, le vie dei centri storici, i teatri e i musei: questi i contesti in cui il lavoro dei due autori ha preso forma.