Home Modena Balsamico Tradizionale: l’Acetaia Comunale di Modena rende omaggio ai suoi custodi storici

Balsamico Tradizionale: l’Acetaia Comunale di Modena rende omaggio ai suoi custodi storici

Vent’anni fa hanno reso possibile l’avvio dell’Acetaia Comunale di Modena e oggi ricevono un importante riconoscimento ufficiale: l’ex Gran Maestro della Consorteria Francesco Saccani (92 anni), e i Maestri Assaggiatori Valeriano Zanasi (90 anni), Gianpaolo Sala (82 anni), Luigi Benassati (81 anni) e Giorgio Ferrari (67 anni) – ben 412 anni in cinque – vengono premiati dal sindaco Muzzarelli per il loro impegno, la passione e il servizio reso in questi due decenni. Si tratta anche di un ideale “passaggio del testimone” di questa funzione di accudimento del Balsamico alle nuove generazioni.

Balsamico Tradizionale: l’Acetaia Comunale di Modena rende omaggio ai suoi custodi storici
Nella foto i premiati: da sinistra Luigi Benassati, il Gran Maestro Maurizio Fini, Giorgio Ferrari, Gianpaolo Sala, l’ex Gran Maestro Francesco Saccani, con il Sindaco Muzzarelli e l’Assessora Ferrari

“Da diverso tempo l’Acetaia Comunale ha ottenuto l’ammissione alla filiera DOP e proprio quest’anno, per la prima volta, il prodotto delle batterie ha permesso che 100 bottiglie di ABTM Giugiaro Dop – con invecchiamento minimo di 12 anni e rigorosamente numerate – dopo la regolare approvazione da parte del Consorzio Tutela venissero messe a disposizione del Comune affinché ne possa disporre per omaggiare personalità istituzionali – spiega Maurizio Fini, Gran Maestro della Consorteria – Cinque di queste sono state riservate  ai nostri “veterani” che le hanno ricevute in un’apposita confezione personalizzata: è un riconoscimento per il lungo lavoro svolto per la Consorteria e l’Acetaia Comunale di Modena, e per la loro capacità di trasmettere le tradizioni e il sapere da una generazione all’altra”.

 

L’Acetaia, creata nel 2003 nel sottotetto del Palazzo Comunale, a cura proprio della Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, ospita tre batterie: due più piccole, da sei botticelle ciascuna, che hanno preso i nomi dai fiumi Secchia e Panaro e una da dieci botticelle intitolata alla Torre Ghirlandina. Le tre batterie di botti cominciarono a produrre l’aceto cosiddetto “affinato” nel 2015, mentre per un aceto che possa fregiarsi dell’aggettivo “stravecchio” si dovrà aspettare almeno il 2028.

L’Acetaia ospita anche tre grandi botti barrique, le botti madre da 100 e 200 litri che servono ad alimentare le batterie e che hanno preso il nome di Rezdore, e diversi oggetti legati alla cultura dell’aceto, tra cui quattro tragni, i tradizionali vasi in terracotta smaltata per conservare l’aceto.

L’Acetaia Comunale rappresenta un elemento di forte richiamo turistico e si può visitare su prenotazione e con visita guidata (venerdì alle 15.30 e 16.30; sabato, domenica e festivi: 10.30, 11.30, 15.30 e 16.30). Le visite all’Acetaia rientrano nel biglietto del sito Unesco insieme alla Ghirlandina, ai Musei del Duomo e alle Sale storiche del Palazzo comunale.