L’ex Caserma dei Carabinieri Sant’Eufemia sarà restaurata e diventerà una residenza universitaria in Social housing con 73 posti letto per studenti universitari, ricercatori e dottorandi con reddito Isee fino a 35 mila euro.
Nella seduta di lunedì 25 luglio, il Consiglio comunale ha dato il via libera all’unanimità alla delibera illustrata dall’assessora all’Urbanistica e Politiche abitative Anna Maria Vandelli, sulla convenzione tra Comune, Investire Sgr spa e Fondazione di Modena per la disciplina e l’attuazione dell’intervento di restauro e riqualificazione degli edifici del complesso immobiliare Sant’Eufemia, nel quale è prevista la destinazione di 18 unità immobiliari abitative a edilizia residenziale sociale convenzionata volta all’ospitalità universitaria.
Proprietaria dell’immobile è la società Investire sgr, che gestisce il “Fondo Emilia-Romagna Social Housing” partecipato dalla Fondazione di Modena, e che ha appunto proposto la trasformazione delle 18 unità immobiliari in Alloggi collettivi temporanei (Act) in Social housing, in conformità con le “Linee guida per la disciplina di immobili privati da destinare a residenza temporanea” approvate dallo stesso Consiglio comunale.
L’edificio era parte del Piano di Recupero del comparto S.Eufemia ormai scaduto e, per questi interventi, è ammesso il cambio di destinazione d’uso nella categoria catastale A/0.
Con la convenzione, l’operatore si impegna nei confronti del Comune a destinare le unità immobiliari riqualificate alla locazione per almeno 15 anni con contratti dai 3 mesi ai 3 anni rinnovabili e un canone mensile di massimo 500 euro per il posto letto in camera uso singolo e di 300 per il posto letto in camera doppia, comprensivo di imposte e di luce, acqua e gas fino a un importo pari al 10 per cento dello stesso canone. Il Comune potrà procedere alla verifica del rispetto dei canoni pattuiti.
Tutti gli alloggi saranno arredati, dotati di camere singole e doppie, servizi, ripostiglio, cucina e zona living per un massimo di 5 posti letto ciascuno. La Fondazione di Modena prenderà in locazione il piano terra della porzione interna della corte dove realizzerà spazi integrativi all’abitare che gestirà attraverso un progetto sociale e che saranno a uso gratuito per gli ospiti, come la portineria, il deposito biciclette, aule studio, uffici open space con funzioni flessibili e due spazi commerciali collegati direttamente sia su strada pubblica che sulla corte interna.
Il restauro degli edifici comprende il consolidamento dei solai esistenti e la realizzazione di nuove porzioni di solai, il risanamento strutturale delle strutture verticali e della copertura, la ristrutturazione completa degli alloggi (pavimenti, infissi, intonaci, impianti), l’installazione di due ascensori, la realizzazione di nuovi impianti idrosanitari, elettrico, videocitofono, tv-sat, climatizzazione stiva, centrale termica con impianti radiatori negli alloggi e ventilconvettori nelle aule studio.
Sul tema, durante la seduta del Consiglio, è intervenuto Alberto Bignardi del Pd, che ha evidenziato l’importanza “che queste persone vengano in città e possano trovare accoglienza per consentire uno sviluppo di Modena grazie anche all’interazione con soggetti dal grande know how esperienziale”.