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Edilizia, Cisl: “Troppo caldo, le aziende chiedano la cassa integrazione”

Edilizia, Cisl: “Troppo caldo, le aziende chiedano la cassa integrazione”Le imprese edili cambino l’orario di lavoro, anticipando l’inizio nelle ore più fresche della mattina in modo da terminare alle 12 e attivando la cassa integrazione per il completamento delle otto ore giornaliere. Lo chiede il sindacato Filca Cisl Emilia Centrale in considerazione dell’ondata di caldo che ha investito il nostro territorio.

«In questi giorni ai nostri Rlst (responsabili dei lavoratori alla sicurezza territoriali) arrivano numerose richieste di aggiornamento dei Pos (Piani operativi della sicurezza) relativi ai rischi dovuti allo “stress da calore” – spiega la segretaria generale della Filca Cisl Emilia Centrale Cinzia Zaniboni – Questo ci conforta in quanto testimonia che molte aziende, evidentemente assistite da consulenti e associazioni di categoria competenti, sono sensibili al fattore “caldo” e si stanno attivando.

Ricordiamo che il messaggio Inps n. 1856 del 3 maggio 2017 prevede che le temperature eccezionalmente elevate (superiori a 35°), che impediscono lo svolgimento di fasi di lavoro in luoghi non proteggibili dal sole o comportino l’utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore, possono costituire evento che può dare titolo alla cassa integrazione guadagni ordinaria».

Per gli edili Cisl, infatti, non è sufficiente garantire un’adeguata idratazione e intervalli di riposo regolari ai lavoratori ormai stremati da un anno di intenso lavoro dovuto anche al bonus 110% e alla scarsa reperibilità della manodopera necessaria a soddisfare la forte domanda del mercato.

Lo stesso si può dire per gli addetti impegnati nei lavori stradali perché, come sappiamo, l’asfalto può raggiungere temperature più elevate di quella atmosferica.

«Ci rendiamo conto che la mole di lavoro, gli impegni e i tempi di consegna che le aziende devono rispettare sono difficilmente conciliabili con la nostra richiesta – ammette Zaniboni – Allo stesso tempo, però, bisogna tutelare i lavoratori ed evitare che si facciano male in cantiere. Per questo chiediamo ai datori di lavoro di rinunciare a due o tre ore di produzione lavorativa al giorno per avere lavoratori più riposati e freschi il giorno dopo.

Il nostro auspicio è che si arrivi al 15 agosto con “zero infortuni”, in modo che – conclude la segretaria generale della Filca Cisl Emilia Centrale – lavoratori e datori di lavoro possano trascorrere un sereno Ferragosto con le proprie famiglie».