La Gastroenterologia del Policlinico di Modena, diretta dal prof. Antonio Colecchia, docente di UNIMORE, organizza dal 28 al 30 giugno un workshop teorico pratico sulla malattia veno occlusiva epatica, che costituisce una complicanza del trapianto di cellule staminali emopoietiche. Il workshop è dedicato agli ematologi e prevede altre due edizioni il 20-21-22 settembre 2022 e 17-18-19 ottobre 2022.
Un supporto fondamentale alla diagnosi precoce può provenire dall’imaging, soprattutto ecografia ed ecodoppler, che permette di confermare il sospetto clinico. Del tutto recentemente una nuova metodica, non invasiva, l’elastografia epatica, ha mostrato in studi preliminari di essere fortemente predittiva di VOD, tale da permettere una diagnosi preclinica della malattia.
“La malattia veno occlusiva epatica (VOD/SOS) – spiega il prof. Antonio Colecchia – è una complicanza epatica del Trapianti di Midollo Osseo che ha un tasso di mortalità a 100 giorni elevato, soprattutto se non diagnosticata precocemente. La malattia è caratterizzata da un quadro clinico riferibile alla presenza di ipertensione portale e la sua diagnosi, attualmente clinica e basata sui criteri del Gruppo Europeo per i Trapianti di Midollo Osseo (European Group for Blood and Marrow Transplantation, EBMT), può essere supportata dall’utilizzo delle metodiche imaging non invasive da noi recentemente indagate. Da qualche anno, il nostro gruppo di ricerca in collaborazione con il Gruppo Italiano Trapianto di Midollo (GITMO) ha coordinato uno studio Multicentrico (ELASTOVOD) con lo scopo di validare l’accuratezza dell’elastografia epatica nell’anticipare la diagnosi di VOD/SOS. Lo studio ELASTOVOD, il più grande studio al mondo prospettico con oltre mille pazienti arruolati in Italia su questa malattia, è appena concluso e nei prossimi mesi saremo in grado di fornire definitive conclusioni sulla accuratezza di tale metodica. Proprio di questo si occupa il nostro workshop che vuole offrire la nostra esperienza a disposizione degli ematologi in modo che possano riconoscere precocemente il problema per giungere ad una pronta diagnosi ed attivare il trattamento specialistico il più precocemente possibile”.
Il corso proposto si sviluppa in tre differenti incontri in ognuno dei quali è prevista la partecipazione di 4 dei 12 discenti provenienti da tutta Italia. I tre incontri che si svolgeranno presso la Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia prevederanno tre sessioni interattive/workshop di due giornate e mezzo ove i discenti potranno prendere confidenza con le metodiche in prima persona.