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Identificato grazie al DNA un cittadino straniero ritenuto autore di quattro furti aggravati compiuti a Modena

Identificato grazie al DNA un cittadino straniero ritenuto autore di quattro furti aggravati compiuti a ModenaAl termine di attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Modena e condotta dalla Squadra Mobile, è stata data esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Modena nei confronti di un cittadino tunisino di anni 30, con precedenti penali specifici, raggiunto da gravi indizi di colpevolezza in relazione alla commissione di furti aggravati avvenuti in Modena dal febbraio 2020 al gennaio 2021.

Il primo episodio delittuoso dell’11 febbraio del 2020 è avvenuto in orario notturno: un uomo utilizzando una pietra di grosse dimensioni infrangeva il vetro di un esercizio commerciale di via Rua Pioppa, impossessandosi della somma di circa 700 euro dal registratore di cassa.

Il secondo episodio avveniva il 22 novembre 2020, ai danni di una giovane donna che, all’interno del parco “Pertini”, veniva avvicinata alle spalle da un uomo che le strappava con violenza la borsa contenente documenti ed effetti personali.

Il terzo episodio accadeva il 9 gennaio del 2021: l’uomo infrangeva la vetrina di una farmacia con un blocco di cemento da cantiere e, introdottosi all’interno dell’esercizio, tentava, senza riuscirci, di impossessarsi dei contanti presenti nel registratore di cassa.

L’ultimo episodio, aveva luogo qualche ore dopo nella notte tra il 9 ed il 10 gennaio, quando l’uomo con un blocco di cemento infrangeva la vetrina di un esercizio commerciale di via Selmi, impossessandosi della somma di euro 300 rinvenuta nel registratore di cassa e di diversi buoni pasto del valore di 50 euro.

Le attività d’indagine si indirizzavano verso il cittadino tunisino poiché, a seguito dei sopralluoghi svolti dalla Polizia Scientifica, veniva rinvenuta e repertata sostanza ematica all’interno degli esercizi commerciali, derivata dalle ferite da taglio riportate dall’uomo nell’infrangere la vetrina. Veniva evidenziata una traccia ematica anche sugli effetti personali, presenti all’interno della borsa della donna, recuperata il giorno successivo alla rapina.

Grazie alle analisi e comparazioni sulla banca dati del DNA della sostanza ematica repertata, il Servizio di Polizia Scientifica di Roma segnalava il nominativo del cittadino tunisino, che risultava compatibile anche con un’impronta papillare repertata sulla scena dell’ultimo furto.
L’intera attività, compendiata in un’informativa conclusiva, ha consentito a questa Procura della Repubblica di avanzare richiesta di applicazione di misura cautelare in carcere, accolta dal G.I.P. presso il Tribunale e notificata all’indagato dalla Squadra Mobile di Modena in data 16 giugno 2022 presso la casa circondariale di Modena, dove l’uomo era già ristretto per altra causa. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia condotto, l’indagato ha reso dichiarazioni confessorie in ordine ai fatti contestati. Il procedimento penale di primo grado davanti al locale Tribunale proseguirà nel suo corso in termini celeri.