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Modena, finisce l’emergenza Covid-19 ma preoccupa l’economia

Modena, finisce l’emergenza Covid-19 ma preoccupa l’economia“La road-map per la completa riapertura del Paese decisa dal Governo ha trovato Modena non solo coerente, ma addirittura in anticipo. Da tempo siamo al lavoro sulle riaperture in sicurezza di eventi e celebrazioni nel rispetto di regole e norme; dal dicembre scorso la città si è messa nelle condizioni di non perdere alcuna opportunità in campo economico e sociale. Modena, insieme all’Emilia-Romagna, è stata in prima fila durante la lunga fase di ripartenza e ora vogliamo essere i primi ad interpretare al meglio la nuova normalità”.

Lo ha affermato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli nell’informazione al Consiglio comunale di giovedì 24 marzo in cui ha illustrato il piano delle riaperture indicato dal Governo precisando: “Si entra in un’altra fase, per lasciare alle spalle tutte le restrizioni dovute alla pandemia, con due obiettivi principali: riaprire l’economia e limitare l’esperienza della didattica a distanza, come ha spiegato il premier Draghi”.

A fronte di un aumento dei contagi reale, non segue infatti un’analoga accelerazione nell’occupazione dei posti in ospedale; grazie alla campagna di vaccinazione di massa non c’è cioè più proporzionalità diretta tra contagi e ospedalizzazioni.
Dal 1 aprile cessa lo stato di emergenza; termina l’obbligo di Super Green pass sui luoghi di lavoro per gli over 50 e di green pass su bus e mezzi di trasporto pubblico locale dove resta obbligatorio fino al 30 aprile l’uso della mascherina. Non sarà più necessario il Green pass per accedere a uffici pubblici, negozi, banche, poste, ristoranti all’aperto; decade il limite alle capienze nelle strutture.

Dal 1 maggio terminerà l’obbligo del green pass anche per mense, concorsi pubblici trasporti a lunga percorrenza, ristorazione al chiuso (per i turisti stranieri decade già dal primo aprile), centri benessere, sale gioco, discoteche, eventi al chiuso e non sarà più obbligatoria la mascherina, nemmeno a scuola. “Il che non significa che non si possa indossarla”, ha osservato Muzzarelli facendo riferimento a “comprensione e rispetto reciproco” tenendo anche conto che “il virus non sparisce nel nulla, nessun virus lo fa. Con la fine dello stato di emergenza il nostro Paese non è fuori dalla pandemia, ma entra in una fase di gestione diversa”.

Infine, il 15 giugno decadranno gli obblighi vaccinali che restano in vigore fino a fine anno solo per il personale sanitario e Rsa, fino ad allora anche per le visite alle persone ricoverate in ospedali e residenze socio assistenziali sarà necessario il Green Pass rafforzato.
Sul fronte sanitario e in particolare sulla campagna vaccinale (“importante completare la somministrazione della dose booster”, ha detto Muzzarelli) a Modena e provincia, sono state somministrate complessivamente 1.639.733 dosi di cui 597.277 prime dosi, 566.525 seconde dosi e 474.978 dosi aggiuntive (addizionali e booster).

“Dobbiamo guardare alle prossime settimane con pragmatismo e responsabilità, ma anche con fiducia: il 2022, grazie al vaccino, deve essere un anno diverso dai due precedenti”, ha osservato il sindaco senza nascondere però le preoccupazioni sul fronte economico.
“In questo primo trimestre del 2022 si sono sommati solo macro-elementi negativi: la coda della quarta ondata Covid, l’esplosione sui mercati di costi energetici e delle materie prime, la guerra tra Russia e Ucraina con le sanzioni economiche decise dall’Europa e dall’occidente. Non ci sono ancora i numeri ufficiali del Def, ma è certo un calo netto della previsione di crescita e se la guerra proseguirà il ribasso potrebbe continuare. Tra oggi e domani – ha continuato Muzzarelli – il Consiglio Europeo dovrà prendere decisioni importanti ed auspico che ci sia un ulteriore scatto in avanti dell’Europa di fronte alla guerra e alla speculazione internazionale sulle fonti energetiche e le materie prime. Il percorso intrapreso con il Next Generation Eu deve continuare, ovviamente con tutte le differenze del caso rispetto al 2020. Il futuro dell’Italia e dell’Europa nel post Covid, con una guerra terribile in corso, non può essere un ritorno al passato, fatto di tecnocrazia e rigidi patti di stabilità. Crescita sostenibile e lavoro saranno le priorità assolute per la politica nei prossimi mesi e noi dobbiamo farci trovare pronti, anche a livello locale”.