Un open day nella villa di Fogliano confiscata alla criminalità organizzata, riconvertita a struttura turistica di “room and breakfast” grazie ad un progetto dell’amministrazione comunale co-finanziato dalla Regione: il prossimo sabato 2 aprile l’ex bene confiscato, ora completamente ristrutturato, sarà aperto ai cittadini che potranno visitarlo. La giornata prenderà il via alle ore 9.30 con l’apertura della villa, alle 11.30 sono previsti gli interventi del sindaco Luigi Zironi, del presidente della Regione Stefano Bonaccini, del Prefetto di Modena Alessandra Camporota, del Comandante Provinciale dei Carabinieri Antonio Caterino, dell’assessora alla legalità di Maranello e coordinatrice regionale Avviso Pubblico Mariaelena Mililli e di Loretta Michelini, Presidente di MondoDonna, la Onlus che gestirà la struttura coinvolgendo donne con un passato di fragilità.
La giornata arriverà a conclusione della Settimana della Legalità, il programma di iniziative organizzate dal Comune di Maranello in occasione del 21 marzo, Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Come i pasti serviti nelle mense scolastiche il 22 marzo, quando oltre 1200 alunni delle scuole d’infanzia, delle primarie e dei nidi d’infanzia potranno gustare la pasta biologica Libera Terra prodotta con il grano coltivato nei terreni confiscati alle mafie e alla criminalità organizzata. O lo “Scaffale della legalità”, proposte di letture allestite alla Biblioteca Mabic. Anche i ragazzi del Centro Giovani saranno impegnati con la proiezione in streaming del film “La mafia uccide solo d’estate”, mentre è prevista la messa online del nuovo sito di GAL GenerAzione Legale, la rassegna di iniziative che da anni accompagna i Comuni del distretto in proposte rivolte in particolare ai più giovani.
“Sono anni che l’amministrazione e comunale di Maranello sente prioritaria la sensibilizzazione della coscienza civile verso i valori della legalità”, è il commento di Mariaelena Mililli. “Come istituzioni sentiamo forte la responsabilità di non delegare questa battaglia all’intervento delle forze dell’ordine. Viviamo un contesto profondamente mutato, le mafie sono entrate a pieno titolo nell’economia legale. Solo una rete forte fatta dalle istituzioni, le associazioni, le scuole e la società civile tutta può provare a scardinare meccanismi che alterano la libertà anche economica dei nostri territori”.