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Un film del coreografo Luca Veggetti su piazza Imbeni, tra le torri della Regione, luogo metafisico in tempo di pandemia

Un film del coreografo Luca Veggetti su piazza Imbeni, tra le torri della Regione, luogo metafisico in tempo di pandemiaUn gioco di elementi visivi e sonori che restituisce uno spazio vuoto, quasi metafisico, una architettura perfetta ma deserta che dona un senso di bellezza ma anche di angoscia. E’ la piazza intitolata al sindaco Renzo Imbeni, a Bologna, racchiusa dalle torri dove ha sede la Regione Emilia-Romagna, il soggetto del film “For a Dance Never Choreographed” realizzato da Luca Veggetti, danzatore e coreografo bolognese formato alla Scala di Milano e con una lunga carriera internazionale.

Veggetti, inaspettatamente intrappolato dalla pandemia nella sua città natale per un lungo periodo all’inizio del 2020, ha utilizzato la piazza progettata dall’architetto e scenografo statunitense di origini giapponesi, Isamu Nogughi, come uno strumento dell’immaginazione, un palcoscenico gigantesco e vuoto, con un testo di appunti di Martha Graham (Noguchi ha più volte collaborato con lei per le scenografie) per un ballo che la grande coreografa non ha mai realizzato.

“Il movimento della terra attorno al sole rappresentato dal gioco delle ombre, l’unica presenza umana data da un suono di voci, quasi lamenti, ma non di parole, rappresenta pienamente il senso di desolazione che tutti noi abbiamo provato durante il primo lockdown dovuto al covid– commenta l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori-. In uno scenario che ricorda i dipinti di De Chirico, il film di Veggetti ci restituisce anche la consapevolezza di abitare quotidianamente l’opera di un grande architetto, che credeva nelle piazze come luogo comune di aggregazione. Questa opera ci aiuta anche a riscoprire l’importanza di uno spazio che i bolognesi hanno forse sottovalutato”.

Il film, che ha una durata di 22 minuti, è esposto in modo permanente nella collezione digitale del Noguchi Museum di New York ed è visibile a questo link. Noguchi disegnò la piazza su richiesta di Kenzo Tange, l’architetto giapponese che progettò nei primi anni ’70 per il Comune di Bologna il nuovo quartiere alla periferia nord di Bologna, il Fiera District, dove oggi trova collocazione anche la Regione Emilia-Romagna.

Isamu Noguchi collocò nella piazza una massiccia colonna di granito, girata da un lato e sollevata su una piramide tronca, un anfiteatro ottagonale affondato nel piano della piazza, e un cuneo inclinato tagliato nella piazza con un suggerimento di posti a sedere e una piccola pedana circolare rialzata. Purtroppo il disegno originario non è stato completato.