Home Regione Ucraina, Emilia-Romagna al lavoro su proprio piano di accoglienza profughi da affiancare...

Ucraina, Emilia-Romagna al lavoro su proprio piano di accoglienza profughi da affiancare alla rete nazionale Cas e Sai

Ucraina, Emilia-Romagna al lavoro su proprio piano di accoglienza profughi da affiancare alla rete nazionale Cas e SaiL’Emilia-Romagna è pronta a garantire l’accoglienza di profughi dall’Ucraina. Da un lato attraverso la rete nazionale dei Cas (Centri di accoglienza straordinaria) e del Sai (Sistema di accoglienza e integrazione) che il Governo sta attivando nei territori, gestita dalle Prefetture (5mila posti Cas e 3mila Sai a livello nazionale) d’intesa con gli Enti Locali; dall’altro garantendo tutti i posti che dovessero rendersi necessari attraverso un proprio piano, definito dall’Agenzia regionale di Protezione civile.

Inoltre, l’Emilia-Romagna ha già inviato al Dipartimento nazionale di Protezione civile l’elenco dei presidi sanitari richiesti, disponibili qualora richiesti.

Intanto, la Giunta regionale ha deciso di avviare una raccolta fondi rivolta ai cittadini dell’Emilia-Romagna. Chiunque potrà versare – indicando con chiarezza la causale “EMERGENZA UCRAINA” – al seguente Iban: IT69G0200802435000104428964

Dall’estero, codice Bic Swift: UNCRITM1BA2

Il conto corrente è intestato all’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia-Romagna.

E’ lo stesso già utilizzato in passato per fronteggiare altre emergenze, con gli emiliano-romagnoli sempre in prima fila in termini di solidarietà. I fondi raccolti verranno impiegati per l’assistenza e aiuti umanitari ai profughi della guerra in corso in Ucraina.

In mattinata la Regione ha partecipato a una nuova riunione con la Protezione civile nazionale, con cui il contatto è costante, che gestirà la dichiarazione di stato d’emergenza con ordinanze attuative. Al momento sono circa 1.500 le persone ucraine arrivate in Italia, per lo più in proprio raggiungendo parenti o conoscenti presenti nel nostro Paese. L’obiettivo è ora mettere a punto la rete territoriale che servirà ad accogliere i profughi non appena verranno aperti canali di arrivo nei Paesi europei dei cittadini ucraini, Italia compresa.

Su indicazione del presidente Stefano Bonaccini, la Giunta regionale è operativa in ogni campo, in particolare con gli assessori Irene Priolo (Protezione civile) e Raffaele Donini (Politiche per la salute), insieme alla vicepresidente Elly Schlein, che ha la delega alle Relazioni internazionali e ai Rapporti con l’Europa, e al sottosegretario alla Presidenza, Davide Baruffi.

 

Felicori: “Non appena possibile, ospiteremo la Compagnia di balletto dell’Opera di Kiev in Emilia-Romagna per una tournée nei teatri della regione”

“Non appena possibile, ospiteremo la Compagnia di balletto dell’Opera di Kiev in Emilia-Romagna, per una tournée nei teatri della regione. Riteniamo che anche la cultura sia un modo importante per manifestare solidarietà e sostegno a un popolo”. Così l’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio, Mauro Felicori, dopo i recenti contatti con la Sovrintendenza del teatro ucraino.

“A partire da una notizia di stampa che dava la compagnia a Parigi, alla ricerca di solidarietà internazionale- spiega Felicori-, d’accordo col presidente Bonaccini e con la collaborazione della Fondazione della Danza di Reggio Emilia abbiamo raccolto la piena e appassionata disponibilità dei teatri dell’Emilia-Romagna ad ospitare anche subito una tournée della Compagnia di balletto dell’Opera di Kiev”.  Purtroppo, “quest’occasione concreta e immediata di incontro e sostegno è ora impossibile. La tournée a Parigi è stata annullata e la Compagnia è a Kiev. Il teatro è chiuso. La città, come è noto, è quasi accerchiata”.

“Siamo dunque entrati in contatto con la Sovrintendenza del teatro ucraino, dichiarandoci pronti all’ospitalità non appena possibile. La Soprintendente ci ha ringraziato, sottolineando come sia per il teatro che per i singoli artisti questa solidarietà è fondamentale. Si è detta riconoscente anche per la inattesa rapidità di reazione della nostra proposta. L’augurio suo e di tutti noi- chiude Felicori- è che venga rapidamente il tempo per il ritorno della cultura”.