Home Modena Comunità Asp modenesi “centrali per prevenire il disagio giovanile”

Comunità Asp modenesi “centrali per prevenire il disagio giovanile”

Comunità Asp modenesi “centrali per prevenire il disagio giovanile”
Copyright e Autore immagine: Roberto Brancolini

Un direttore amministrativo dedicato appena entrato in carica, dopo che di recente è stata anche approvata la nuova Carta dei Servizi; diversi progetti avviati già nel 2021 per qualificare e ampliare l’offerta educativa rivolta ai 70 ragazzi in carico ai Servizi sociosanitari che frequentano le tre comunità semiresidenziali; infine, è allo studio, la realizzazione della nuova sede, nei pressi del Polo Leonardo, unica e più adeguata, che potrebbe comportare anche l’unificazione di due delle tre comunità gestite.

A tracciare in Consiglio comunale le principali linee di sviluppo dell’Asp Minori Patronato dei Figli del Popolo e Fondazione S.Paolo e S. Geminiano è stata l’assessora alle Politiche sociali Roberta Pinelli rispondendo, nella seduta di giovedì 10 febbraio, a un’interrogazione presentata da Vittorio Reggiani del Partito Democratico. Il consigliere, ricordando che l’Asp, partecipata dal Comune di Modena all’85%, si è costituita nel 2008 dalla fusione delle due precedenti Ipab e si avvale di tre comunità semiresidenziali per adolescenti (Comunità S. Paolo, Comunità Quarantuno100 e Comunità Rua Muro) ha chiesto in particolare “se si è conclusa la selezione del direttore e con quale esito; quali i progetti dell’Asp in riferimento alla nuova sede e alle attività; quale il ruolo dell’Asp pensato dall’Amministrazione comunale nel contesto complessivo pubblico e privato dei Servizi educativi della città”.

L’assessora ha spiegato che “le comunità gestite dall’Asp rappresentano, all’interno della rete di protezione e tutela dei minori, una risposta qualificata ai bisogni dei ragazzi di supporto educativo e ai bisogni delle famiglie di affiancamento nei compiti di cura”. Ragazzi e ragazze che frequentano i centri vi trovano punti di riferimento significativi in grado di offrire sostegno, nelle fasi della preadolescenza e adolescenza, ai percorsi di autonomia e costruzione del progetto di vita. Le comunità affiancano le famiglie nei rapporti quotidiani con la scuola per promuovere l’impegno scolastico; sono di supporto ai percorsi sanitari dei ragazzi se vi siano patologie o disabilità; propongono anche attività educative in collaborazione con centri sportivi, culturali e ludici della città per offrire opportunità di socializzazione, sviluppare interessi e conoscenza del territorio.
“La metodologia adottata – ha sottolineato Pinelli – fondata su coprogettazione con i Servizi sociosanitari e stretto raccordo con tutti i soggetti cittadini che si occupano di minori, fanno delle Comunità socio-educative dell’Asp servizi centrali nella prevenzione del disagio minorile e nei percorsi di superamento delle difficoltà delle famiglie. Tali interventi, integrativi delle funzioni genitoriali, consentono in tanti casi di evitare dolorose separazioni o permanenze troppo prolungate nelle comunità residenziali”.

In merito all’attività, l’assessora ha parlato della riorganizzazione degli strumenti di lavoro educativo costruiti con i servizi, la famiglia e il minore e dello sviluppo di percorsi rivolti alle famiglie con l’offerta di consulenze educative ai singoli nuclei e di un Gruppo di parola per genitori. E ha anche ricordato la riorganizzazione delle relazioni con i servizi socio-sanitari con, tra le altre cose, la partecipazione degli educatori agli incontri di rete e all’unità di valutazione multidimensionale.
Ha inoltre sottolineato che “si registra una costante crescita di minori con patologie neuropsichiatriche certificate, disabilità intellettive o disturbi specifici dell’apprendimento e, anche alla luce di ciò, è in fase di approntamento un percorso formativo per i 12 educatori teso ad acquisire informazioni sui caratteri e le specificità dei disturbi di cui i ragazzi sono portatori, acquisire informazioni sui possibili percorsi di lavoro e sviluppare relazioni con rappresentanti delle scuole a maggiore frequenza”.

Per quanto riguarda gli altri quesiti, l’assessora ha ricordato che fino ad oggi l’Asp minori non aveva in organico un direttore amministrativo, funzione ricoperta dall’assessorato prima attraverso la dirigente di settore e poi con un comando di un funzionario: soluzione ora impraticabile sia per la carenza di personale del settore, sia per l’aumentata complessità amministrativa anche a carico delle Asp. Il Cda dell’Asp ha quindi deciso di assumere un direttore, con un aumento di ore e ha designato all’unanimità, dopo selezione, Piera Ciarrocca. È stata inoltre stata riscritta con il contributo di tutti gli educatori, la Carta dei Servizi che prevede anche moduli relativi ai Pei, questionario di gradimento per le famiglie e moduli per reclami o suggerimenti.
Relativamente alla nuova sede da costruire ex novo, l’assessora ha detto che tra alcune proposte del Comune, il Cda ha espresso preferenza per un’area nei pressi del Polo Scolastico di viale Leonardo da Vinci. Valutando inoltre l’ipotesi di ridurre a due le comunità per un maggior efficientamento, si pensa alla realizzazione appunto di due moduli e di un terzo comune per i laboratori, ma “prima di avviare gli studi di fattibilità di tipo urbanistico – ha precisato Pinelli – sarà verificata la fattibilità economica”.

In replica, il consigliere Reggiani si è concentrato “sul valore del progetto a lunga scadenza che riguarda questa Asp” e, in particolare, “sul rilancio delle attività educative e sociali sviluppate per i minori e con le famiglie”. Il consigliere ha auspicato di “vedere più spesso la struttura al centro delle riflessioni sul welfare in città, perché può rappresentare un punto di riferimento, come emerge anche dall’ampiezza e dalla qualità del lavoro che sviluppa”.