“La morte di David Sassoli è per me la morte di un amico fraterno. Un grande dolore. Poi la morte di un grande leader europeo, tra i maggiori convintamente europeisti. La morte di un uomo forte che ha combattuto a lungo e in silenzio un male terribile che alla fine ha prevalso”. Così Pierluigi Castagnetti, Presidente Fondazione Fossoli.
“Nel luglio scorso aveva voluto venire al Campo di Fossoli e ha voluto portare anche Ursula von der Leyen perché fosse visibile da che parte stesse l’Europa democratica nella storia del novecento. Nel suo intervento si soffermó a lungo sulla figura di Giuseppe Dossetti, rendendo omaggio a uno dei suoi maestri nell’impegno politico oltre che al monaco di Montesole, l’altro luogo simbolo in cui si manifestó la crudeltà del mostro nazista. Fu l’ultima sua partecipazione a una manifestazione pubblica non istituzionale. Anche per questo consideriamo quella partecipazione il suo testamento politico, di cui gli siamo affettuosamente grati.
In questo momento esprimiamo tutta la nostra solidarietà alla signora Alessandra e ai figli Livia e Giulio”, conclude il Presidente della Fondazione Fossoli, Pierluigi Castagnetti.
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“A nome del Partito democratico della provincia di Modena esprimo vicinanza alla famiglia di David Sassoli. La sua morte priva la comunità democratica di una figura difficilmente sostituibile: il suo impegno politico fatto di valori e concretezza, e la sua passione tesa ad un progetto europeo forte ed unitario sono il suo lascito più importante che il Pd ha il dovere di continuare a portare avanti. Nel ruolo di presidente del Parlamento europeo ha dimostrato ripetutamente quale fosse la strada da seguire affinché l’Europa non rappresenti nei cuori dei cittadini una lontana macchina burocratica ma un’organizzazione fatta di uomini e donne con un progetto di unità, non solo politica ma soprattutto emotiva. È quel ‘sentirsi europei’ che manca ancora ai popoli dell’Unione. Un obiettivo che Sassoli ha continuato a perseguire durante tutto il suo mandato, anche quando venne al campo di prigionia di Fossoli lo scorso luglio insieme alla presidente della Commissione UE Ursula Von Der Leyen dimostrando che il futuro dell’Europa si costruisce su una conoscenza del passato scevra da revisionismi, nazionalismi e rigurgiti autoritari”. Nota del segretario provinciale Pd Roberto Solomita.