La Maserati di Modena è una delle tre realtà produttive del gruppo Stellantis Italy ad aver aumentato la produzione nel 2021 rispetto al 2020.
Lo certificano i dati diffusi dalla Fim Cisl nazionale, dai quali emerge che nel 2021 il gruppo ha perso complessivamente il 6,1% della produzione italiana rispetto al 2020, soprattutto a causa dei fermi produttivi imposti dalla carenza di semiconduttori.
A Modena, invece, la Maserati è passata dalle 160 vetture prodotte nel 2020 alle 860 del 2021.
«Con la partenza produttiva, avvenuta nel secondo semestre 2021, della supersportiva di Maserati, la nuova MC20, si è saturata la capacità produttiva dello stabilimento di Modena e si è azzerato l’uso degli ammortizzatori sociali – conferma Alessandro Bonfatti, sindacalista della Fim Cisl Emilia Centrale – I volumi di MC20 sono in continua crescita e hanno raggiunto le 600 unità, pari al 70% delle produzioni del plant. Nutriamo un moderato ottimismo sulla possibilità di crescere ancora, sia in volumi che in occupazione, in particolare nei diretti di produzione.
Il mercato ha già risposto bene con l’acquisizione di un buon portafoglio ordini che dà ampia copertura alla capacità produttiva dello stabilimento modenese. Gli investimenti che hanno riguardato tutte le fasi della produzione del sito (dalla scocca nell’area, al motore, fino alla verniciatura) hanno migliorato i livelli di qualità ed efficienza».
Ricordiamo che nei due siti Stellantis di Modena sono occupati, oltre ai circa 200 diretti di produzione Maserati, circa mille ingegneri impegnati nelle attività di progettazione e sviluppo al servizio di tutte le realtà di Stellantis Italy.
«Per noi è fondamentale che questa importante realtà abbia una sua continuità e non subisca ridimensionamenti», conclude Alessandro Bonfatti, della Fim Cisl Emilia Centrale.