Un focus sui Comuni dell’Emilia Romagna sciolti per mafia, nuovi strumenti di legge per combattere il caporalato e su rifiuti ed economia circolare delle mafie sono i temi dei tre elaborati che si sono aggiudicati la terza edizione del Premio di studio “Legalità e territorio”, promosso dal Comune di Modena e indirizzato a studenti, studentesse, dottorandi e dottorande dei dipartimenti di Giurisprudenza, Economia e Ingegneria dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
Il bando richiedeva ai partecipanti l’elaborazione di uno studio inedito sui temi dell’elusione, evasione fiscale e riciclaggio; legalità e anticorruzione; usura; appalti pubblici e privati; lavoro irregolare; reati ambientali e gioco d’azzardo.
Tra i 17 elaborati presentati (erano stati 12 nella seconda edizione), la commissione, composta da docenti di UniMoRe e da rappresentanti del Comune di Modena, ha deciso di assegnare il primo premio (del valore di 1.500 euro) allo studio di Martina Colombo, studentessa di Giurisprudenza, intitolato “Lo scioglimento dei Comuni per mafia: focus sulla regione Emilia Romagna”.
Due menzioni speciali (del valore di 1.000 euro ciascuna) sono andate a Valentina Camurri, dottoranda del dipartimento di Economia, per lo studio intitolato “Strumenti di hard e soft law per combattere vecchie e nuove forme di caporalato: l’esperienza modenese”, e ad Anna Spartò, studentessa della facoltà di Ingegneria Enzo Ferrari, per lo studio dedicato a “Il business dei rifiuti: l’economia circolare delle mafie”.
Il premio fa parte del più ampio progetto “LegalMente: insieme sul territorio per la promozione della legalità”, promosso dal Comune di Modena e co-finanziato dalla Regione Emilia Romagna nell’ambito del Piano integrato delle azioni per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile e la prevenzione del crimine organizzato e mafioso e dei fenomeni corruttivi.