Il 100 per cento delle domande ammissibili che vengono finanziate, per un contributo medio superiore ai 5.200 euro riconosciuto a quasi 1.600 associazioni del Terzo settore operanti in Emilia-Romagna. A copertura di gran parte delle spese sostenute durante i mesi della pandemia, periodi di lockdown con le attività rallentate o ferme e i costi di gestione cui comunque far fronte: dai canoni d’affitto alle bollette, dall’igienizzazione degli spazi all’acquisto di beni e servizi (ma solo se necessari alla gestione dell’emergenza sanitaria).
Sono 1.588 le richieste soddisfatte presentate da organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e fondazioni per ottenere il sostegno regionale con cui coprire le spesesostenute dal 1^ settembre 2020 al 15 marzo 2021. E’ l’esito del bando regionale chiuso il 31 marzo scorso che metteva a disposizione oltre 3 milioni di euro per le realtà attive sul territorio e iscritte ai registri dell’Emilia-Romagna, penalizzate sul piano economico dalle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria e con molte realtà e circoli a rischio chiusura. Un pacchetto di risorse che la Regione, considerato l’elevato numero di domande presentate e il fondamentale ruolo svolto dal Terzo settore anche durante l’emergenza Covid, ha deciso di integrare con ulteriori 5 milioni e 296mila euro, per un importo complessivo di 8.403.874, soddisfacendo in questo modo la totalità delle richieste di contributo ritenute ammissibili. A ciascuna associazione andranno mediamente oltre 5.200 euro, a copertura del 70% delle spese sostenute nei sei mesi indicati.
Nell’ultima seduta, è stata infatti approvata dalla Giunta regionale la graduatoria del bando rivolto alla rete di aiuto delle persone più fragili, che aveva proprio l’obiettivo di dare continuità all’attività ordinaria degli Enti, garantendo l’adeguamento e la prosecuzione di servizi messi a rischio per effetto della pandemia.
Questo è il secondo bando di riconoscimento delle spese avute a causa della pandemia, dopo il primo che riguardava i primi sei mesi di emergenza sanitaria nel 2020, grazie al quale la Regione aveva sostenuto circa 675 associazioni di promozione sociale e organizzazioni di volontariato con 3,1 milioni di euro.
“Con lo stanziamento di ulteriori risorse rispetto a quelle previste inizialmente dal bando, confermiamo la nostra vicinanza al mondo del Terzo Settore, che continua a ricoprire un ruolo cruciale di sostegno della comunità regionale e a svolgere un’azione indispensabile di aiuto alle persone più vulnerabili- commenta la vicepresidente con delega al Welfare, Elly Schlein-. Con questo secondo Bando chiudiamo il cerchio di un anno intero di supporto della Regione al prezioso tessuto del Terzo settore a fronte delle gravi difficoltà causate dalla pandemia, con il preciso obiettivo di garantire continuità alle attività insostituibili di associazioni di promozione sociale, volontariato e fondazioni, con un totale di 11,5 milioni dall’inizio della pandemia per il riconoscimento delle spese sostenute durante l’emergenza, cosa che non ci ha impedito di continuare a investire in innovazione e nuove progettualità, sia di rete che sulla solidarietà alimentare. Tutte le realtà che ne hanno fatto richiesta- aggiunge Schlein- otterranno un aiuto concreto per rientrare di buona parte dei costi sostenuti durante i mesi durissimi dell’emergenza sanitaria e riprendere la propria attività a fianco di chi ha più bisogno. Siamo convinti- conclude la vicepresidente- che il Terzo settore avrà un ruolo fondamentale anche per la ripartenza, questo è un investimento sul futuro e sul nostro tessuto sociale”.
L’assegnazione delle risorse
Gli 8,4 milioni di euro provengono in parte dalla quota complessiva dei fondi messi a disposizione delle Regioni dal ministero del Lavoro e Politiche sociali, in base all’accordo di programma sottoscritto anche con l’Emilia-Romagna, e in parte da risorse regionali appositamente stanziate dalla legge regionale 2/2021 sui “ristori” regionali.
A ciascuna associazione e/o Ente del Terzo settore sarà riconosciuto il 70% (cioè mediamente 5.292 euro) delle spese sostenute nell’arco dei sei mesi indicati nel bando (1 settembre 2020 – 15 marzo 2021), riferite alla gestione degli immobili (canoni di affitto, utenze, pulizie e piccole manutenzioni ordinarie strettamente necessarie allo svolgimento delle attività); costi di igienizzazione degli ambienti; acquisto di dispositivi di protezione individuale per gli operatori e per l’attuazione di misure di contrasto alla diffusione del Covid-19. I contributi regionali potranno anche coprire le spese di acquisto di beni e attrezzature entro il valore unitario massimo di 516 euro, acquisizione di beni di consumo e servizi, costi di personale e rimborsi spese ai volontari, esclusivamente riferite alle attività legate all’emergenza sanitaria.
La graduatoria delle domande ammissibili
Su un totale di 1.622 domande presentate, sono 1.588 quelle ritenute ammissibili e quindi finanziate. Tra queste, il 55,8% riguarda associazioni di promozione sociale iscritte al registro regionale, il 17,2% associazioni di promozione sociale affiliate ad associazioni iscritte al registro nazionale, il 25,4% organizzazioni di volontariato e l’1,6% fondazioni del Terzo Settore. Rispetto al primo bando, questo ha voluto dare un’attenzione particolare anche alle realtà più piccole.
Le risorse assegnate, per provincia
A soggetti della provincia di Bologna andranno 2.113.884 euro; a quelli della provincia di Modena 1.296.702 euro; in provincia di Reggio Emilia 969.749; in quella di Parma 956.514 euro; in quella di Ferrara 856.857 euro; in quella di Forlì-Cesena 818.574 euro; in quella di Ravenna 723.783 euro; in quella di Rimini 398.232 euro e in quella di Piacenza 269.574euro.