“Un esempio senza tempo di coraggio, indipendenza e impegno civile. Oggi più che mai è fondamentale il ricordo di Marco Biagi, uomo del dialogo e persona al servizio della comunità, in una fase che a causa della pandemia vede affermarsi nuove dinamiche sociali e del lavoro, con fragilità, diseguaglianze e fratture sociali che insieme dobbiamo recuperare”.
Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, alla vigilia del diciannovesimo anniversario della morte del giuslavorista, ucciso il 19 marzo 2002 dalle Nuove Brigate Rosse a Bologna.
“Marco Biagi è rimasto vittima di una assurda violenza terroristica, un disegno inaccettabile, respinto in primo luogo dal consesso civile e fuori dalla storia. Chi lo ha colpito ha ferito in maniera irreparabile la sua famiglia e ha privato la nostra comunità e il Paese di un uomo rigoroso, un ricercatore e un intellettuale illuminato. Ancora una volta- sottolinea il presidente della Regione- a nome mio personale e della Giunta regionale dell’Emilia-Romagna, voglio rinnovare vicinanza e solidarietà a Marina Orlandi Biagi, a Lorenzo e Francesco Biagi, così come ai loro cari”.
“L’idea alla base del Libro Bianco del professor Biagi era quella di adeguare il sistema di governo del mercato del lavoro per poter rispondere in tempi rapidi al bisogno di politiche attive, capaci di accompagnare chiunque ne avesse bisogno nel percorso verso un’occupazione qualificata, integrando formazione e mondo delle imprese, di fronte a filiere sempre più connesse, innovazione e internazionalizzazione, da governare per renderle opportunità concrete. Anche per questo- conclude Bonaccini- nel 2019 abbiamo voluto istituire, in accordo con la Fondazione Marco Biagi e l’Università di Modena e Reggio Emilia, una borsa di dottorato di ricerca intitolata alla sua memoria, perché il suo lavoro possa proseguire”.