Mentre in Italia si procede in ordine sparso con azioni e attività diverse da regione a regione, non si è ancora compreso quale sia il piano vaccinale e quale sia il ruolo del farmacista in questa importante fase di contrasto alla pandemia, la Francia inizia con la somministrazione dei vaccini a cura dei farmacisti.
L’ultima legge finanziaria ha attribuito alle farmacie e ai farmacisti quali operatori sanitari la possibilità di effettuare le vaccinazioni presso i propri locali con la supervisione di un medico, ed ora nel momento in cui si gettano le basi del piano vaccinale le farmacie sono scomparse.
Ogni regione realizza il suo piano in autonomia: nel Lazio si parla di coinvolgimento delle farmacie senza che tutti i farmacisti siano vaccinati, in Lombardia si attende l’arrivo del vaccino Janssen per coinvolgere le farmacie.
Il coinvolgimento attivo delle farmacie è avvenuto, forse per merito di una frana e isolata per alcuni giorni, solamente a Positano dove due farmacisti stanno somministrando i vaccini. Dal resto del paese non ci sono segnali di interesse verso la possibilità di impiegare le farmacie per la vaccinazione. Nel frattempo, l’Italia intera scivola rapidamente verso la zona rossa.
Le farmacie sono disponibili, sono capillarmente sul territorio, sono oltre 19.000 e molte di queste possono aiutare in questa fase critica per il paese. A fianco dei mega centri per la vaccinazione in via di definizione, ma che obbligano i cittadini a spostarsi e a farsi accompagnare (soprattutto gli anziani) le farmacie sono già pronte e hanno la fiducia dei loro clienti.
Questa pandemia sta suggerendo a tutto il mondo che è necessario superare vincoli e abitudini che ci hanno accompagnato fino ad oggi e anche l’Italia deve voler andare oltre se aspira essere un paese che vuole evolvere ed essere paese all’avanguardia.